L’adesione a una cooperativa e al Consorzio FAV ha consentito ai piccoli produttori agricoli di ottenere un prodotto processato, conservato, tracciato e confezionato rispettando gli standard qualitativi previsti dal QMS. I membri delle cooperative raggiungono così i canali commerciali più remunerativi. Nel 2021, il prezzo medio di frutta e verdura tramite il Consorzio FAV è stato di 2,15 USD/kg. Questo significa che il prezzo è aumentato del 146,76% rispetto a quello che il contadino avrebbe ricavato dal mercato rurale senza cooperativa. L’incremento si è tradotto in parte (15,35%) in un aumento del profitto in mano al piccolo produttore e in una parte più consistente (141,41%) in costi dei servizi aggiuntivi richiesti per rispettare gli standard di qualità. Buona parte di questi costi è però attribuibile al maggior impiego di lavoro stagionale.
Nel 2021 lo scoppio della crisi economica ha colpito il Libano e ha complicato l’export. Ma l’applicazione del QMS a prodotti maggiormente diversificati ha permesso di aumentare i volumi complessivi di vendita e di concludere più accordi con GDO nazionali interessate alla qualità. Negli ultimi anni sono stati elaborati bollettini fitosanitari per molti tipi di colture di frutta e verdura individuate come potenzialmente vendibili nei mercati internazionali e della GDO. Questo ha avuto l’effetto di ampliare l’offerta di prodotti ortofrutticoli che soddisfano precisi standard di qualità, in termini organolettici, sanitari, di tracciabilità e confezionamento.
Grazie all’agroecologia, la pianta beneficia di una maggior durata complessiva di vita produttiva e di condizioni per una produzione efficiente e di qualità. Inoltre, con l’applicazione del QMS in post-raccolta, la quantità di prodotto commercializzata incrementa grazie a una diminuzione delle perdite di prodotto danneggiato o deperito. La vendita di un prodotto qualitativamente migliore e con appetibilità internazionale ha avuto anche effetti positivi sulle condizioni d’impiego e sull’empowerment della donna. All’interno di FAV e cooperative, il salario delle donne è stato alzato da 40.000 a 50.000 lire al giorno. Allo stesso tempo, il 70% del totale delle giornate di lavoro all’interno del magazzino FAV è stato gestito da mano d’opera femminile.